Gela. Elegante, colta, disponibile, socialmente impegnata e libera di esprimere il suo pensiero. Senza censure. E poi un concerto sobrio, senza fronzoli, con un palco semplice dove al centro c’è la musica ed una band di alto livello. Fiorella Mannoia non ha deluso le attese.
Sul palco delle Mura Timoleontee la rossa dalla voce unica e profonda ha incantato la platea ripercorrendo i 40 anni di carriera.
Sessant’anni e non sentirli, con una predisposizione verso la composizione di testi che hanno portato la piccola Deborah Iurato a vincere l’ultima edizione di Amici e ad esaltarsi sul palco in duetto per “Quello che le donne non dicono”.
Da “Caffè nero bollente” agli omaggi a Lucio Dalla (“Cara” e “Tango”, a Paolo Conte e Vasco Rossi (Sally) per proseguire con una incantevole versione di “Cercami” di Renato Zero.
Ha accettato un dono da una bambina e la maglia dell’Admo per stimolare la donazione del midollo osseo. Ha cantato contro le guerre e con la bandiera della pace attaccata all’asta del microfono, usato per ripetere che la guerra da schifo, così come gli stati che armano i loro eserciti. Omaggio al Sud ed al “Clandestino”, al fratello immigrato che non guardiamo negli occhi.
Bella ancora una volta la cura che Claudia Abbate e le sue allieve hanno creato lungo il percorso che portava alle Mura e la gentilezza degli studenti dell’Alberghiero. Quel visionario di Gianni FIlippini, così come era successo con Mario Biondi, sempre trovare grande ispirazione dalla nostra storia, che nella realtà viene però umiliata e non valorizzata.
Permetteteci di sottolineare l’unica nota stonata. L’intervento del fiorista Salvatore Migliore, che ha donato una composizione floreale alla Mannoia, è apparso poco opportuno. Togliere il microfono alla cantante non è stato un gesto elegante, e non è passato inosservato, tra l’altro accompagnato sul palco dell’assessore allo Sport, turismo e spettacolo alla presenza della maestra Claudia Abbate. Conosciamo il valore di Migliore e la bravura nella sua professione, ma se proprio qualcuno doveva intervenire sul palco sicuramente toccava all’istituzione visto che in pleatea c’era anche il sindaco.