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L'arte non si cancella..., coperti a colpi di intonaco alla Solito due murales simbolo della lotta alla mafia

Gela. Due murales cancellati a colpi di ducotone bianco. Non erano murales qualunque. Non scarabocchi. Avevano un significato preciso. Quanto accaduto nell’androne della scuola elementare Enrico So...

A cura di Fabrizio Parisi
26 novembre 2017 12:20
L'arte non si cancella..., coperti a colpi di intonaco alla Solito due murales simbolo della lotta alla mafia -
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Gela. Due murales cancellati a colpi di ducotone bianco.

Non erano murales qualunque. Non scarabocchi. Avevano un significato preciso. Quanto accaduto nell’androne della scuola elementare Enrico Solito non è passato inosservato all’autore di quei murales. Rappresentavano “la Battaglia di Anghiari”, pittura murale di Leonardo da Vinci, commissionata per il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Probabilmente a causa dell’inadeguatezza del vecchio intonaco i due dipinti hanno subito dei danni e sicuramente ne hanno indebolito l’opera. Un nuovo intonaco infatti ha coperto le due opere.

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“Un nuovo intonaco certamente commissionato dalla dirigente scolastica Nobile – scrive in una nota Rocco D’Assenza – Non dovrà, per questo, la dirigente dare conto allo scrivente, ma all’idea progettuale fino a ieri conservata in quei deboli intonaci da più di 15 anni e che ha, in qualche modo, attraversato pensieri e coscienze educativi per migliaia di bambini che hanno frequentato quella scuola. I due murales raffiguravano due momenti espressivi e formativi di coscienza per la legalità contro la cultura mafiosa visti secondo metafore ludiche e fiabesche”.

I due murales erano stati realizzati con fondi regionali agli inizi degli anni ’90. “Forse la dirigente scolastica Nobile sconosce il vissuto della nostra comunità in quel periodo storico, quando a Gela non sarebbe bastato neanche un Dante moderno per descriverne “l’inferno”.   I due murales non avevano l’intento di rappresentare il momento del dolore e dell’ira, ma una visione di riscatto della città in uno sfondo fiabesco pieno di colori in cui echeggiavano chiassi gioiosi di bambini.

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Ancora oggi avrei voluto immaginare, al contrario, che la Dirigente avesse chiamato per comprendere quali potevano essere i rimedi tecnici per conservare strutturalmente quella testimonianza di forte identificazione anche se pittorica. Forse per questa sua energia, la Dirigente scolastica Nobile preferì far coprire con un nuovo intonaco.  I due murales avrebbero potuto parlarci ancora oggi, ma hanno dato fastidio “estetico” ai “grandi”, non ai “piccoli”, ma era più semplice coprirla e dimenticarla.

Per me, quale esecutore dei due ex murales, voleva semplicemente raccontare la presenza discreta di chi è testimone autentico e moderno di un territorio che ha immaginato di rendere un tributo alla propria terra, ma che un gesto… poco Nobile, ha deciso di cancellare.

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