Gela. Non ci fu abuso d’ufficio e, così, la Corte di cassazione annulla senza rinvio il verdetto di prescrizione pronunciato dai giudici d’appello di Caltanissetta, assolvendo l’ex dirigente di Palazzo di Città Roberto Sciascia.
Il servizio per lo smaltimento del percolato. L’ingegnere finì al centro di un’inchiesta dopo l’affidamento del servizio di smaltimento e trasporto del percolato prodotto nella discarica Timpazzo all’azienda umbra Cornacchini srl. In primo grado, venne condannato ad un anno e mezzo di reclusione insieme al manager del gruppo umbro. In appello, difeso questa volta dall’avvocato Giacomo Ventura, arrivò la pronuncia di prescrizione. I fatti risalgono al 2001. In base alle accuse, avrebbe proceduto ad affidare il servizio senza una gara pubblica ed applicando tariffe superiori alla media nazionale. Accuse, però, che sono state completamente ridimensionate nel ricorso presentato in cassazione proprio dall’avvocato Ventura. Il legale, nonostante la prescrizione pronunciata in appello, ha comunque impugnato il verdetto.
“Gara regolare e tariffe nella media”. L’operato di Sciascia, secondo la difesa, sarebbe stato assolutamente trasparente. Il dirigente venne sospeso dall’allora primo cittadino Rosario Crocetta. In base alle tesi difensive, il servizio di smaltimento e trasporto del percolato venne assegnato tramite gara e, con la modifica della legge in materia, il dirigente autorizzò il trasporto del percolato verso un sito specializzato in Calabria, così come richiesto dalle disposizioni in materia. Inoltre, è stato dimostrato che le tariffe adottate rispettavano le tabelle di settore. I giudici romani, così, hanno deciso di annullare senza rinvio la sentenza di secondo grado, chiudendo l’intera vicenda processuale. Si tornerà in appello, però, solo per la definizione dell’ammontare del risarcimento dei danni che dovrà spettare all’ex dirigente finito sott’accusa. Il Comune si era costituito parte civile proprio contro l’imputato.