Gela. Un appalto da 44 milioni di euro in vent’anni per la gestione del sistema d’illuminazione pubblica in città. La Cpl Concordia pronta a tutelarsi. Dopo lo stop deciso a seguito della maxi inchiesta giudiziaria che ha coinvolto i vertici della cooperativa Cpl Concordia, altri risvolti potrebbero rendere la vicenda ancora più intricata. Fu l’ex giunta del sindaco Fasulo a completare l’iter. I nuovi vertici societari della coop emiliana, aggiudicataria dell’appalto insieme all’altra cooperativa romagnola Consorzio Cooperative Costruzioni e alla locale Coge impianti, hanno annunciato, nelle scorse settimane, la volontà di presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale contro ogni eventuale revoca di contratti già in essere. Una decisione che riguarda tutti i rapporti avviati dalla cooperative con amministrazioni pubbliche di mezz’Italia, compreso l’ente comunale gelese. Di recente il prefetto di Modena ha revocato l’iscrizione della cooperativa alla white list delle aziende estranee ad infiltrazioni criminali. Di conseguenza, sono partite le prime revoche dei contratti e anche a Palazzo di Città si pensa di agire alla stessa maniera. I nuovi vertici della coop, però, hanno comunicato l’intenzione di tutelarsi. Ritengono illegittime le revoche dei contratti prima che il prefetto di Modena abbia concluso l’intero procedimento a loro carico. Stando agli amministratori del gruppo, “come riportato dalle linee guida dell’Autorità nazionale anticorruzione-Ministero dell’Interno del 27 gennaio, le stazioni appaltanti potranno decidere riguardo alla sorte del contratto solo a seguito del provvedimento del prefetto in ordine alle sopraccitate misure”. Quindi, ogni revoca precedente alla chiusura del procedimento sarebbe illegittima.
“Siamo contrari all’affidamento ai privati”. Intanto, a Palazzo di Città si continuano a studiare le carte di un caso decisamente spinoso. “Indipendentemente dalle sorti della cooperativa che si è aggiudicata l’appalto – spiega l’assessore Nuccio Di Paola – la nostra amministrazione è comunque contraria ad un bando per l’affidamento ai privati di un servizio pubblico. Ci sono costi enormi e proprio per questo motivo stiamo continuando a valutare tutta la procedura. Non ci sta bene affidare ai privati servizi pubblici di questo tipo”. Lo stesso assessore della giunta Messinese, comunque, conferma di non aver avviato colloqui con i titolari della aziende aggiudicatarie della gara. “Allo stato attuale, dal momento del nostro insediamento – conclude – non abbiamo avuto alcun colloquio”.