Gela. Uno scandalo amministrativo e politico. La storica Ipab Aldisio si avvicina sempre più pericolosamente al baratro della chiusura. Le colpe? Il segretario provinciale della Cgil Ignazio Giudice sembra ben consapevole di chi siano.
Molte cose cambiate…in peggio. “A distanza di ventitré mesi dal consiglio monotematico sono cambiate un pò di cose – scrive il sindacalista – il debito che l’Ipab Aldisio vanta nei confronti dei lavoratori è in netto aumento mentre il numero di anziani ospiti si riduce dai trentaquattro di ventitré mesi fa agli attuali diciassette. Cosa è uno scandalo? Cosa è uno scandalo pubblico? Questo è uno scandalo! Lo è per la Cgil ed i lavoratori; lo è per gli uomini e le donne dotate di onestà e buon senso; lo è per l’opinione pubblica. Cos’altro è cambiato? Sono stati nominati dalla politica i nuovi componenti del consiglio di amministrazione dell’Ipab ed è stato confermato don Giovanni Tandurella. Un presidente che, malgrado gli sforzi compiuti, non è e non sarà mai nelle condizioni di far risorgere la casa Antonietta Aldisio perché l’amministrazione comunale ha dimostrato di non averne interesse. Il disegno politico amministrativo dell’abbandono con l’augurio che chiuda è veramente inquietante”.
“L’amministrazione vuol far morire l’Ipab”. Lasciare che tutto muoia, stando a Giudice, rappresenta una precisa scelta amministrativa. “Si sappia che la Cgil – prosegue Giudice – non farà chiudere l’Ipab. Si sappia che la chiusura è un pezzo di strategia della pubblica amministrazione e sarebbe interessante conoscerne le motivazioni, di certo poco nobili, pensando al disservizio generato in questi anni. Cosa ci vuole a produrre un bando nazionale e comprendere se esiste o meno l’interesse di uno o più privati ad una gestione rinnovata della struttura?”.