ITT Morselli: studenti in sciopero contro l’orario pieno al rientro
Al termine della mobilitazione una delegazione ha incontrato il dirigente in un tavolo di confronto, mentre il resto degli studenti ha lasciato l’istituto.
Gela. La campanella del nuovo anno scolastico all’Istituto Tecnico Tecnologico Morselli è suonata lunedì 15 settembre, come in tante altre scuole della città. Ma qui il ritorno in classe si è subito trasformato in una protesta: da due giorni gli studenti hanno proclamato sciopero contro la decisione del nuovo dirigente scolastico, Franco Ferrara, di partire immediatamente con l’orario completo. Secondo i ragazzi, infatti, le temperature ancora troppo alte rendono difficile seguire le lezioni in modo sereno e produttivo.
Al termine dello sciopero, una delegazione di rappresentanti degli studenti ha incontrato il preside Ferraro in un tavolo di confronto, con l’obiettivo di esporre le proprie richieste e cercare un dialogo costruttivo. Nel frattempo, il resto del corpo studentesco si è allontanato dall’istituto, ribadendo la volontà di continuare la mobilitazione finché non verranno trovate soluzioni concrete. Se davanti agli studenti Ferraro ha scelto il dialogo, a microfoni spenti ha chiarito con fermezza la sua posizione. Il dirigente ritiene infatti di dover garantire il diritto allo studio e il regolare svolgimento delle lezioni, sottolineando come quest’anno ci sia la possibilità di avere il corpo docente al completo fin dall’inizio. Inoltre, ha ribadito di non avere intenzione di andare contro le direttive ministeriali.
Il caso del Morselli dimostra come il tema non riguardi solo il calendario ministeriale, ma anche le scelte organizzative dei singoli istituti. La protesta degli studenti, infatti, si concentra sul diritto a studiare in condizioni adeguate. Una contestazione che si inserisce in un dibattito più ampio, che nelle ultime settimane ha visto sindacati e associazioni proporre lo spostamento dell’inizio dell’anno scolastico ad ottobre. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha però chiuso nettamente la porta a questa ipotesi:«È una proposta che non ho neanche considerato», ha dichiarato lo scorso 25 agosto durante un punto stampa al Meeting di Rimini.
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