Gela. Alla Regione c’è il sospetto che troppe procedure per i lavori finanziati con i soldi del Patto per la Sicilia si siano arenate. Nelle lista delle verifiche è finito anche il Comune di Gela. Già ieri, un ispettore è arrivato in municipio, inviato dal dirigente generale del dipartimento attività produttive Rosolino Greco, che fu commissario al Comune dopo l’addio di Rosario Crocetta, che allora decise di candidarsi alle europee. Sotto verifica ci sono nove progetti, ancora non messi a gara. Si calcolano somme per un totale di trenta milioni di euro che potrebbero essere revocate. Di recente, sono stati chiusi gli appalti per gli interventi di riqualificazione in via Niscemi e nell’area esterna del Convento dei Cappuccini, per un totale di oltre un milione di euro. Alla Regione vogliono tempi certi. L’ispettore ha avuto un lungo confronto con il dirigente Raffaella Galanti, che sta seguendo i vari fascicoli. “Non si perderà neanche un centesimo – dice il commissario Rosario Arena – dopo aver approvato il bilancio, è tempo di correre a spron battuto. Dobbiamo approfittare di questi soldi e portare avanti tutti i lavori”. Gli ispettori regionali stanno monitorando diversi enti locali che hanno ricevuto grossi finanziamenti attraverso il Patto per la Sicilia, varato dall’ex governo Crocetta. “Al presidente della Regione Nello Musumeci – dice il deputato grillino all’Ars Nuccio Di Paola – abbiamo chiesto più tempo, almeno tutto il 2019 per chiudere le procedure di gara anche per il Comune di Gela”. Di Paola e l’altro deputato a cinquestelle Luigi Sunseri hanno preso posizione. “La parola d’ordine per il governo Musumeci – aggiungono deve essere sburocratizzare, non ‘minacciare’ chi non è riuscito a spendere le risorse del Patto per il Sud con la Regione siciliana”.
Questa mattina, sono proseguite le verifiche in municipio. A Palazzo di Città sono arrivati una funzionaria della prefettura di Caltanissetta e il comandante locale della guardia di finanza. Gli accertamenti sono in corso anche sui trasferimenti economici che stentano ad arrivare dai ministeri. “Sono stato io a lamentarmi – conclude Arena – ho avuto un’interlocuzione con il prefetto di Caltanissetta e proprio ieri sono stato contatto. Mi hanno detto che oggi sarebbe arrivata una funzionaria insieme al capitano che per legge effettua verifiche in virtù di polizia economico-finanziaria”. Con le casse in difficoltà, ogni somma diventa decisiva e il monitoraggio probabilmente proseguirà.