Gela. Il calcio, il risultato, la partita non c’entrano nulla. E’ la noia, la mancanza di valori quella che ha indotto alcuni giovani a lanciare una pietra all’indirizzo di un calciatore della Game Sport durante la partita allievi con il Real Gela al Mattei di Macchitella. Il sasso ha colpito alla gamba un giocatore ragusano, costringendo il direttore di gara a sospendere la partita.
Un fatto grave perché scaturito da un comportamento assurdo durante la partita. Approfittando di alcune buche sulla recinzione del Mattei e della assoluta assenza di forze dell’ordine (quantomeno vigili urbani), un manipolo di ragazzini ha deciso di trascorrere una domenica… alternativa.
L’episodio è stato denunciato dal responsabile della Game Sport di Ragusa.
“Una ventina di balordi – racconta Occhipinti – dall’inizio della gara hanno creato tensione, anche nei confronti della squadra di casa che si è prodigata per far svolgere la partita. Ci chiediamo, un impianto che, è anche centro federale può avere parti di recinzione mancanti che permettono agli esterni di accedere liberamente in campo? petardi, pietre, pistole ad acqua, non è ammissibile. Chi deve garantire la sicurezza dei ragazzi? dove sono i Comuni, la Figc, le forze dell’ordine? A fine primo tempo ho parlato con questi ragazzi, chiedendo gentilmente di lasciare giocare le due squadre, che lealmente si affrontavano in campo. Mi hanno deriso e “sparato” anche l’acqua… non erano li per tifare la loro squadra ma per “divertirsi”…
Emanuele Alabiso si è scusato con i ragusani ma anche il Real Gela è vittima. “Da consigliere comunale ho presentato due mozioni per la sicurezza del Mattei, che presenta buche nelle recinzioni, ma sono rimaste lettera morta. Pur specificando che si è trattato di una sola pietra rimane un fatto grave. Sabato abbiamo giocato ad Avola e non vi nascondo che ero preoccupato per i nostri ragazzini dopo quanto successo la settimana scorsa”.
Ad Avola è andata ancora peggio. Per una partita di calcio tra Avola e Ragusa (finita 2-2) si è scatenata una rissa finale in campo. L’arbitro è stato minacciato con una pistola dopo la partita. Tre colpi di pistola sono stati sparati in aria da uno pseudo tifoso per intimidire il direttore di gara mentre era in macchina. Alla fine si è scoperto che la pistola era a salve ma rimane la gravità del gesto in partite dove i protagonisti sono i giovani, ovvero il futuro della società. Ed a cui bisogna porre rimedio…
Ieri hanno perso tutti tranne i ragazzi che erano in campo per il resto comune inadempiente che vede nello sport l’ultimo dei suoi problemi, quando volte si è detto che lo sport è volano di ricchezza economica, ma evidentemente manca la cultura sportiva
ai nostri amministratori. Cosa diranno di noi Gelesi a Ragusa? L’immagine di una città passa anche da queste vicende