Gela. Uno squilibrio di prezzi che rende sempre più difficile l’insediamento, soprattutto per le piccole imprese, nell’area industriale ex Asi, oggi Irsap, di contrada Brucazzi. Canoni superiori alla media. Se insediarsi nelle aree libere di Brucazzi costa, mediamente, venti euro a metro quadrato, in quelle di Butera o Caltagirone si scende, addirittura, tra quattro e cinque euro. Così, chi cerca di investire è portato a farlo fuori dai confini cittadini. Una questione che è stata nuovamente sollevata, in aula consiliare, dal gruppo di Reset con i consiglieri Luigi Di Dio e Francesca Caruso. “Oggettivamente, c’è un’enorme differenza di prezzi che va a danneggiare tutte quelle aziende, medio piccole, che volessero insediarsi tra le aree ex Asi – spiega proprio Di Dio – per questo motivo, ho chiesto all’amministrazione comunale se vi sia la volontà di intervenire”. L’assessore allo sviluppo economico Simone Siciliano non esclude che la questione possa rientrare, eventualmente, nelle linee di riferimento dell’Accordo di programma che dovrebbe andare a tracciare i nuovi profili dello sviluppo economico locale. “Purtroppo, la questione dei canoni da versare per insediarsi nelle aree ex Asi – dice – è di competenza regionale. Al momento dell’istituzione delle Aree di sviluppo industriale, in maniera oggettivamente inspiegabile, si decise di applicare per quelle locali canoni di gran lunga superiori rispetto a zone vicine, come appunto Butera o la stessa Caltagirone. Di certo, noi abbiamo l’intenzione di chiedere ufficialmente un intervento di modifica. Prenderemo in considerazione l’interrogazione presentata dai consiglieri di Reset che hanno sollevato un problema che, in una fase economica tanto delicata, non può essere trascurato”.