Gela. Gli accordi del 2014 per la riconversione green della fabbrica Eni e del 2019, finalizzato al processo di decarbonizzazione, ad oggi non sono stati totalmente attuati. Ritardi che i vertici della Filctem-Cgil sono ritornati a denunciare, nel corso del direttivo tenutosi in presenza, con la partecipazione del neo segretario regionale Giacomo Rota. Il segretario provinciale Gaetano Catania teme che il percorso complessivo possa complicarsi ancora di più. “Ad oggi, abbiamo visto solo poche bonifiche, ma sugli accordi del 2014 e del 2019 c’è ancora molto da fare. Eni ha cambiato drasticamente il tipo di produzione ma continua però ad operare in settori tradizionali ma in altri Stati, dove chiaramente le normative in materia ambientale sono meno stringenti. Non vorrei che tutto questo si ripercuota sul sito locale. Devono partite i primi lavori edili del progetto Argo-Cassiopea, ma Comune e Lipu ancora stanno verificando. L’investimento era previsto nel 2020. Le perdite di Enimed sono in aumento, ma con cento operatori in più. Temiamo che l’azienda possa decidere di prevedere un taglio del personale”. Eni ha sempre confermato l’intero cronoprogramma, sia per la green refinery sia per gli interventi dell’upstream. In raffineria certamente i lavori sono in stato decisamente avanzato, con la produzione green che va avanti. Il settore upstream invece fatica. “Serve puntare sulle politiche industriali per dare risposte – ha detto il segretario regionale Ignazio Giudice – sulla decarbonizzazione bisogna dare attuazione all’accordo”. Sia Catania che Giudice non trascurano l’aspetto del ciclo dei rifiuti. “Si parla tanto di Timpazzo – ha detto ancora il segretario provinciale Catania – Eni nel sito locale ha un impianto sperimentale per la lavorazione del Forsu, ma i rifiuti arrivano da Ragusa. Anche questa situazione va ridiscussa”.
I delegati sindacali della Filctem hanno ribadito l’esigenza che sul sito locale si concentri molta più attenzione, ricevuta invece da altri siti nazionali. Il territorio, già fortemente scosso da una crisi che si propaga da anni, sconta tanti disservizi e ritardi. Giudice ha citato la sua recente esperienza personale e ha sottolineato che anche la politica deve spingere per obiettivi che siano prioritari per il territorio, a partire dalla sanità. “Sono queste le battaglie che una politica responsabile deve portare avanti, senza farsi distrarre da altro”. Qualche delegato ha anche citato situazioni di tensione, ai danni proprio del sindacato e di chi lo rappresenta a livello locale.