Invasi artificiali e l’accusa di furti d’acqua nelle campagne, operatori agricoli assolti

 
0

Gela. I controlli risalgono al periodo tra 2017 e 2018 e sotto verifica finirono diversi pozzi per l’accumulo di acqua, individuati in terreni e aziende private del territorio, comprese due gelesi di ortofrutta. Il giudice Miriam D’Amore, a conclusione del dibattimento, ha assolto dodici imputati. Non sono stati riscontrati gli estremi del reato di furto. Inizialmente, la procura ipotizzava che l’acqua fosse sempre a disposizione degli imputati, a seguito di manomissioni delle centraline e di allacci abusivi. Durante l’attività istruttoria sono mancate conferme di questo tipo. Gli agricoltori e le difese hanno parlato di approvvigionamenti regolari. Le indagini si sono concentrate anche su imprenditori agricoli che, pur avendo a disposizione invasi artificiali sempre ben forniti, non risultavano titolari di utenze del Consorzio di bonifica.

Proprio il Consorzio di bonifica locale si è costituito parte civile nel procedimento. Uno degli imputati avrebbe ottenuto acqua, disponendo di una derivazione abusiva direttamente dalla diga Disueri ma anche questa ipotesi è stata esclusa dalla difesa. L’assoluzione è stata richiesta dal pm Pamela Cellura, proprio per la mancanza di evidenze certe sui presunti furti. Tra i difensori degli imputati, ci sono gli avvocati Rocco Guarnaccia, Giuseppe D’Alessandro, Vittorio Giardino, Francesco Minardi e Angelo Licata. Si tratta di operatori agricoli gelesi e niscemesi. Quello dei furti d’acqua è un fenomeno spesso segnalato dal Consorzio di bonifica, specie in periodi di crisi idrica come quello attuale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here