Gela. L’attuale procuratore generale presso la Corte d’appello di Torino, Lucia Musti, già a capo della procura locale, fatta oggetto di pesanti intimidazioni dal Nuovo Partito Comunista, vicino ai Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo). Gli avvocati gelesi solidarizzano con il magistrato e parlano di “spregevole e inqualificabile attacco”. In un comunicato del Nuovo Partito Comunista, Musti è stata indicata come “serva della mafia del Tav” e da “mettere sotto accusa dentro e fuori i tribunali”. La vicenda riguarda il giudizio che vede imputati attivisti del centro sociale Askatasuna, a processo per fatti connessi alle proteste contro l’alta velocità della Tav Torino-Lione. Il procuratore generale Musti e il rappresentante del Csm Enrico Aimi hanno espresso, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Torino, solidarietà alle forze dell’ordine ferite durante gli scontri con i centri sociali e paventato il rischio di un ritorno agli anni di piombo.
I legali del Consiglio dell’ordine, attraverso il presidente Mariella Giordano, stanno con il procuratore generale Musti, “stimata e apprezzata rappresentante della magistratura”.