Gela. I gravi ritardi strutturali delle dighe del territorio da anni ormai comportano costanti disservizi per migliaia di agricoltori, che lavorano nelle campagne tra Gela e Niscemi. Senza l’acqua delle dighe, l’economica della Piana e di altre importanti aree rurali è continuamente in bilico. Nelle scorse settimane, i funzionari del dipartimento regionale acqua e rifiuti avevano autorizzato interventi negli invasi di Comunelli e Cimia. Lavori che sono previsti in un più vasto programma di adeguamento degli invasi artificiali. Per Cimia, vista la necessità di avere una progettazione dei lavori che consenta anche un aumento di portata, si procede con l’esecuzione d’urgenza. Sono stati affidati i servizi di architettura e ingegneria per la rivalutazione della sicurezza sismica del corpo diga e delle opere accessorie, la rivalutazione idrologico-idraulica per la verifica del franco della diga, lo studio dei moti di filtrazione, il progetto di gestione dell’invaso, la progettazione definitiva ed esecutiva e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione degli interventi. Un ammontare complessivo di circa 167 mila euro destinato alle società che si sono aggiudicate i servizi, il raggruppamento temporaneo di imprese composto dalle romane “Speri” e “Waterways”.
“La mancata realizzazione dei lavori di cui all’intervento in argomento, non consentirebbe di raggiungere l’obiettivo che il Piano Nazionale Dighe – si legge nel provvedimento del dipartimento regionale acqua e rifiuti – si è prefissato e cioè, nello specifico, quello di aumentare il livello di sicurezza dell’infrastruttura Diga Cimia e consentire di conseguenza, l’innalzamento del livello di invaso autorizzato dalla Direzione Generale per le Dighe, con grande beneficio per il tessuto economico e sociale del territorio servito dalla diga stessa”.