Gela. Nei primi giorni della prossima settimana, probabilmente insieme al segretario regionale Davide Faraone, terranno una conferenza stampa per illustrare l’azione avviata sul fronte delle politiche industriali in città. I dem ritengono strategico l’investimento sul gas di Eni e sono pronti, al Senato così come all’Ars, a chiedere che il governo nazionale e quello regionale facciano chiarezza. “Verranno presentate interrogazioni al ministro Luigi Di Maio, al presidente della Regione Nello Musumeci e al suo assessore di riferimento”, dice il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina. L’ha convocata lui la direzione, conclusasi nella tarda serata. “La partecipazione c’è stata e il Pd chiederà impegni precisi in tutte le sedi, compreso il consiglio comunale”, conferma. Alla direzione, si sono visti molti candidati alle amministrative, ma anche il deputato regionale Giuseppe Arancio, i consiglieri Alessandra Ascia e Gaetano Orlando e l’assessore Grazia Robilatte, che entra di diritto nella nuova segreteria varata da Di Cristina. Verrà allargata a molti candidati nella civica “Uniti siamo gelesi”. Il maquillage dem prosegue, nel tentativo di affrancarsi dai grandi vecchi di sempre. La parola l’ha presa pure uno degli “scontenti”, l’ex consigliere comunale Guido Siragusa, che negli ultimi mesi e già prima della scelta di stare nell’alleanza di Greco non ha mai nascosto perplessità sui passi politici mossi dalla cabina di regia dem. Di Cristina, che non pare abbia intenzione di perdere altri pezzi, vuole dialogare con tutti i compagni di partito e si capisce anche dalla disamina sull’attuale esperienza nella giunta del sindaco.
“Siamo nella maggioranza – dice sibillino – ma allo stesso tempo vogliamo difendere l’azione condotta in passato anche dal precedente gruppo consiliare”. Il fatto che un esponente della sua area interna (vedi lo stesso Guido Siragusa) negli ultimi tempi sia stato preso di mira, anche da pezzi della maggioranza di Greco, gli ha fatto cambiare “tono” politico. L’ex consigliere comunale, che non si è ripresentato alle amministrative dello scorso aprile, è stato tirato in ballo sia nella vicenda del regolamento del trasporto disabili sia in quella delle strisce blu. Molti gli hanno addebitato responsabilità, che lui però ha rispedito al mittente, ma forse attendendosi un paravento dal Pd, che non c’è stato. Ora, Di Cristina sembra virare nuovamente verso il compagno di partito.