“Industrializzazione senza sviluppo” di nuovo in stampa grazie ad un gruppo di cittadini

 
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Gela. “Industrializzazione senza sviluppo. Gela: una storia meridionale”, è il titolo di un saggio riferito ad uno studio di due sociologi effettuato diversi decenni fa in città, dopo l’insediamento del petrolchimico. Il committente fu proprio Eni. I sociologi Hytten e Marchioni, quando presentarono il lavoro all’azienda, non ebbero il beneplacito alla stampa. Già il titolo scelto ne faceva prevedere l’improponibilità ma gli autori lo misero ugualmente in stampa. Il saggio però sparì letteralmente dai punti vendita e dalle cartolerie. Si seppe dopo, di misteriose persone che avevano proceduto ad acquistarne tutte le copie. Nel 1991, il giornalista Totuccio Parlagreco inserì il testo di quel libro nella rivista mensile (di cui era responsabile) della Regione Siciliana. Dopo un ventennio, le nuove generazioni venute a conoscenza di quanto accaduto si incuriosirono e vollero leggerne il contenuto. Le copie però non si trovano neanche on line.

Qualche mese fa, Nuccio Mulè, da sempre grande esperto e ricercatore di storia locale, rilevata la difficolta nel reperire il libro, ebbe l’idea di procedere ad una contribuzione tramite i social per farlo ristampare. Iniziativa riuscita. Sono state coperte le spese per la ristampa di mille copie, effettuata dalla locale tipografia di Franco Gulizzi. Quindi, il ritorno in libreria della pubblicazione, assente dal lontano 1970. E’ merito di coloro che hanno accolto l’invito di Mulè a partecipare all’iniziativa editoriale, riuscendo a coinvolgere in breve tempo tramite il social facebook un nutrito numero di cittadini, segno che sopravvive una spiccata sensibilità verso il territorio, talvolta muta e sorda.

“Per questo si è grati a tutti loro – dice Mulè – scorrendo la lista di coloro che hanno contribuito, si potrà verificare che è composta da cittadini comuni, lontani dalle cronache politiche e dalla scena pubblica. Oltre a voler fornite il testo in maniera gratuita ai richiedenti, ho creduto che fosse doveroso pubblicare i nomi dei settantasettenne che hanno contribuito ai costi, per ragioni di trasparenza. Voglio ringraziare inoltre Marcella Maganuco Guglielmino per aver fornito il file in pdf delle pagine del libro, il cui testo è stato trascritto con l’aggiunta di foto e cartoline d’epoca della propria collezione”.

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