Indotto Eni, prosegue sit in operai rimasti senza occupazione: si aggiunge un terzo lavoratore
Hanno famiglie da mantenere e senza un'occupazione nulla può dirsi semplice
Gela. Non sono proteste organizzate ma iniziative assunte singolarmente, davanti a una quotidianità difficile, resa ancora più ardua dall'assenza di lavoro, dopo anni di impiego nell'indotto della raffineria Eni. Questa mattina, come sta accadendo ormai da giorni, operai hanno tenuto un sit in. Si tratta di Giacomo Cirignotta e Giuseppe Caltagirone. A loro, proprio questa mattina, si è aggiunto Emanuele Sciacca. Come i colleghi, ha lavorato in raffineria per circa trent'anni, nelle aziende dell'indotto. “L'ultimo contratto, che non è stato rinnovato, l'ho concluso con la società Meic – dice – ora, mi trovo fuori dall'indotto mentre c'è chi viene assunto, pur non facendo parte del bacino storico. Devo dire che anche i sindacati non stanno facendo il loro dovere davanti a questa situazione”. Con le iniziative avviate in questi giorni, agli ingressi della bioraffineira, i tre operai cercano di attirare l'attenzione intorno alle loro vicende, fatte di lavoro che non c'è dopo anni di indotto. “Voglio ringraziare il sindaco Di Stefano e l'amministrazione per l'attenzione che stanno dimostrando – dice invece Cirignotta – spero che una soluzione possa essere trovata”. Hanno famiglie da mantenere e senza un'occupazione nulla può dirsi semplice.
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