Indotto Eni, operai Nuova Icom: "Fermi da agosto nonostante l'azienda abbia lavori"
I lavoratori della Nuova Icom, azienda sarda che opera nel settore metalmeccanico, si sono radunati davanti alla sede di Eni. Un sit-in spontaneo per rendere pubblico ciò che sta accadendo
Gela. Da agosto, quando sono stati posti in cassa integrazione ordinaria, non sono più rientrati nei cantieri all'interno della bioraffineria Eni. Questa mattina, i lavoratori della Nuova Icom, azienda sarda che opera nel settore metalmeccanico, si sono radunati davanti alla sede di Eni. Un sit-in spontaneo per rendere pubblico ciò che sta accadendo. "L'azienda ha un contratto quadro e cantieri avviati in bioraffineria - spiegano - però, non riusciamo a capire le ragioni di questo stop prolungato. Da agosto fino al 14 settembre, improvvisamente, siamo stati posti in cassa integrazione ordinaria. A settembre, sono state decise ferie obbligatorie e ancora oggi non sappiamo nulla di ciò che accadrà". I pagamenti sono stati garantiti, regolarmente, fino a oggi. "A noi, non interessa essere pagati per non lavorare - aggiungono i dipendenti della Nuova Icom tutti locali e con una lunga esperienza nell'indotto - vogliamo rientrare e portare avanti quello che stavamo facendo. Tutto è stato lasciato, dall'oggi al domani. Speriamo che anche la committente Eni possa intervenire". I lavoratori, circa una dozzina, non riescono ad avere nessuna interlocuzione con i riferimenti di Nuova Icom. "Cerchiamo di contattarli ma senza esito", precisano.
In foto i dipendenti della Nuova Icom
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