Gela. “I livelli occupazionali verranno mantenuti nell’indotto”. Una rassicurazione che l’amministratore delegato di raffineria Carlo Guarrata ha messo su un informale tavolo di confronto
andato in scena davanti ai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, ai rappresentanti di Legacoop e a quelli di Confindustria Centro Sicilia, tutti riuniti tra le stanze del complesso Irsap di contrada Brucazzi. I segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro hanno rilanciato la necessità di salvaguardare i lavoratori dell’indotto così come indicato nell’incontro estivo post romano in prefettura a Caltanissetta.
Ma come garantire i livelli occupazionali davanti alla riconversione della raffineria di contrada Piana del Signore? Questo è il nodo principale da sciogliere.
Sotto questo profilo, il sindacato ha rilanciato la necessità degli ammortizzatori sociali da concentrare nella fase di transizione verso la bioraffinazione.
Le imprese dell’indotto, però, dovranno essere coinvolte nel processo di realizzazione delle strutture necessarie alle attività di ricerca e estrazione.
Lo yard industriale? Appare un’ipotesi poco praticabile a livello logistico: più immediata, invece, l’opzione d’inserire le aziende locali nel contesto della prefabbricazione dei componenti, compresi quelli da utilizzare nel progetto della piattaforma Prezioso K e non solo. Rimangono ancora diversi dubbi e tra due giorni, riparte il round al ministero dello sviluppo economico.