Indotto, comitato di fabbrica: "Cresce numero operai che perdono il posto, avranno pieno sostegno"
Dal comitato ritengono essenziale un confronto con le aziende dell'indotto e con la stessa Eni
Gela. Negli ultimi mesi, sono state frequenti le iniziative di operai dell'indotto Eni, che dopo aver perso il posto di lavoro cercano una ricollocazione nel ciclo produttivo del sito. I sit-in spontanei si stanno ripetendo e attualmente sono almeno sette i lavoratori che chiedono di rientrare tra gli impianti della bioraffineria, dopo anni di presenza. In serata, si è tenuta una riunione del comitato di fabbrica. I lavoratori si sono dati appuntamento nella sede Cobas. “Il comitato di fabbrica sarà a sostegno degli operai che hanno avviato iniziative per rendere pubblica la loro condizione – fanno sapere anche attraverso il segretario Cobas Francesco Cacici – a Eni chiediamo di valutare la situazione di questi lavoratori”. Sia il comitato di fabbrica sia la struttura territoriale Cobas, inoltre, attendono un riscontro ufficiale dalla multinazionale, a seguito di comunicazioni già inviate a inizio agosto. “Il numero di lavoratori che perdono il posto sta aumentando e questo è emblematico della situazione in atto – precisano dal comitato – riteniamo sia essenziale un confronto con le aziende e con la stessa Eni”. All'incontro indetto dal comitato di fabbrica hanno partecipato gli operai che in questi giorni si sono attivati, con sit-in spontanei davanti all'ingresso principale della bioraffineria. “Avranno piena solidarietà da tutto l'indotto”, viene precisato.
In foto un momento della riunione del comitato di fabbrica
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