Gela. Indotto fermo questa mattina per la protesta dei lavoratori ex Tucam.
Davanti ai cancelli del petrolchimico Eni si sono radunati gli operai dell’azienda che da dicembre perderanno anche l’indennità di disoccupazione. La situazione rimane esplosiva poiché l’Eni ha confermato la volontà di ridimensionare il sito di contrada Maroglio. In silenzio c’è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Ci sono centinaia di operai che in questi mesi hanno lavorato una, due settimane. Le ferie forzate sono finite, gli ammortizzatori sociali sono in scadenza. Ed all’orizzonte non si intravede nulla di ottimistico. E’ chiaro che non ci sarà spazio per tutti e la coperta è troppo corta. Forse anzichè continuare ad insistere su un destino industriale già segnato occorrerebbe iniziare a lavorare su percorsi alternativi e sostitutivi al cane a sei zampe. Ci vorrà tempo, progettualità, imprenditorialità e sostegno delle istituzioni, ma bigogna iniziare. Non c’è più tempo da perdere.