Indagini dopo la morte di un giovane, una condanna per spaccio di droga

Gli investigatori ritennero che quanto accaduto potesse essere legato al consumo di sostanze stupefacenti

13 settembre 2025 17:00
Indagini dopo la morte di un giovane, una condanna per spaccio di droga -
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Gela. I fatti, sette anni fa a Niscemi, ebbero risvolti tragici, con il decesso di un giovane, il ventitreenne Antonino Valenti. Venne colto da un malore, in una zona alla periferia della città. Trasferito a Gela, presso il nosocomio “Vittorio Emanuele”, per lui non ci fu niente da fare. Morì e i carabinieri, coordinati dai pm della procura gelese, avviarono un'indagine. Ritennero infatti che quanto accaduto potesse essere legato al consumo di sostanze stupefacenti. A giudizio, ma solo per l'accusa di spaccio, è finito il niscemese Vincenzo Blanco. Sulla base dei riscontri investigativi, fu ricostruito che la notte precedente al decesso, sarebbe stato lui a cedere un quantitativo di cocaina, poi consumato non solo da Valenti ma da altri coetanei che erano insieme a lui. Per Blanco è arrivata la condanna a un anno e tre mesi. La decisione è stata pronunciata dal giudice Eva Nicastro, a conclusione del dibattimento. La procura, con il pm Tiziana Di Pietro, ha concluso proprio con una richiesta di condanna. La difesa dell'imputato, invece, ha messo in dubbio qualsiasi riconducibilità a Blanco, che ormai vive fuori dall'Italia con la propria famiglia. Secondo il difensore, le testimonianze rese anche da chi era insieme al giovane, poi deceduto, non hanno permesso di dare certezza sul fatto che l'imputato avesse effettivamente ceduto droga. “Troppi non ricordo”, ha indicato la difesa non avrebbero permesso una definizione precisa di quelle ore. Per gli investigatori, fu l'imputato a cedere la sostanza stupefacente. Valenti fu colto da malore nelle prime ore del mattino successivo e le conseguenze furono tragiche.

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