Gela. A novembre dello scorso anno, su provvedimento dei giudici del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanissetta, fu disposta la confisca di due aziende e di un conto corrente, riconducibili all’imprenditore Claudio Domicoli, in passato condannato per contestazioni di mafia. In appello, però, i magistrati nisseni hanno disposto il dissequestro, con la revoca della confisca. E’ stato accolto il ricorso avanzato dalla difesa, sostenuta dall’avvocato Flavio Sinatra. Già nel primo procedimento, i magistrati non avevano accolto la sottoposizione alla sorveglianza speciale per quattro anni. La difesa ha ribadito l’assenza di pericolosità sociale. Domicoli e i familiari operano nel settore dell’ortofrutta e della trasformazione dei prodotti del comparto. Non è possibile individuare una presunta sproporzione tra le disponibilità dell’imprenditore e l’attività svolta, come fatto rilevare nel corso del procedimento.
La confisca che era stata decisa in primo grado è stata impugnata e la Corte d’appello si è pronunciata proprio per la revoca, dissequestrando i beni. Non erano stati sottoposti a vincoli i mezzi e altre disponibilità finanziarie. Domicoli è attualmente a processo per un’indagine su una presunta intestazione fittizia. In passato, c’era stata un’altra revoca per beni che erano stati sottoposti a misura.