Gela. “Il certificato di agibilità della struttura, che mi venne trasmesso, mi colpì molto, perché interveniva ora per allora. Lo inviai anche alla procura”. L’ex direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Carmelo Iacono, è stato sentito davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Angela Di Pietro). Ha testimoniato nel dibattimento, legato all’indagine sull’accreditamento della Rsa Caposoprano. Il manager ha confermato che quando si insediò, nel 2015, iniziò a valutare la procedura per l’accreditamento della residenza sanitaria assistita. “C’era una situazione di stasi e chiesi all’allora assessore regionale Lucia Borsellino di convocare una conferenza di servizi. Vennero nominati due commissari ad acta, che si occuparono dell’agibilità sanitaria e dell’accreditamento. Segnalarono delle criticità – ha proseguito Iacono – per me, il certificato di agibilità chiudeva ogni questione”. Il manager ha confermato di aver comunque trasmesso l’atto alla procura. Secondo i pm, in aula con il sostituto Luigi Lo Valvo, per arrivare all’accreditamento ci sarebbero state irregolarità, anche nelle procedure per sanare abusi edilizi dell’immobile di Caposoprano. Tra le altre ipotesi, anche quella della corruzione.
Sono a processo, Renato Mauro, Sandra Bennici, Salvatore Lombardo, Giuseppe Fava, Davide Giordano, Raffaella Galanti, Calogero Buttiglieri, Luigia Drogo, Donato Fidone, Isidoro Bracchitta, Michele Burgio, Sebastiano Macchiarella e Gaetano La Bella. Asp e Comune sono invece parti civili, con i legali Giacomo Butera e Gabriella Ganci. Nel corso dell’esame di Iacono, che comunque proseguirà, ci sono state fasi molto concitate, con un botta e risposta piuttosto serrato tra pm, collegio e uno dei legali di difesa, l’avvocato Giacomo Ventura, che al testimone ha chiesto ulteriori delucidazioni sulla certificazione per l’agibilità dell’ex hotel Caposoprano, poi riconvertito ad Rsa. I difensori escludono anomalie nell’iter che condusse all’accreditamento regionale. La procura, che ha coordinato un secondo filone di indagine, concentrato quasi esclusivamente sulla sanatoria degli abusi edilizi della struttura, intende accelerare, per arrivare alla conclusione dell’istruttoria dibattimentale, comunque molto complessa. In aula, si tornerà il prossimo ottobre. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Rocco La Placa, Rosario Giordano, Michele Aliotta, Rocco La Placa, Davide Anzalone, Rocco Guarnaccia, Alfredo D’Aparo e Giuseppe Cammalleri.