Indagine in ospedale, le contestazioni di furto: definitiva l'assoluzione di don Filippo Salerno
In udienza preliminare, era già stato assolto dalla contestazione di peculato

Gela. E' definitiva l'assoluzione per don Filippo Salerno, già cappellano all'ospedale Vittorio Emanuele e da circa due anni nel nosocomio di Enna. La pronuncia favorevole era arrivata a gennaio, emessa dal giudice Miriam D'Amore, che non ha individuato elementi affinché il procedimento potesse andare avanti. “Non doversi procedere per non ragionevole previsione di condanna”, così è stato deciso. L'assoluzione è diventata definitiva a inizio aprile. Il parroco era accusato di furto, con almeno novanta ipotesi a suo danno, tutte per i pasti consumati nella mensa del “Vittorio Emanuele”. In udienza preliminare, era già stato assolto dalla contestazione di peculato. Le difese, con gli avvocati Filippo Incarbone e Nicoletta Cauchi, hanno dimostrato che il cappellano aveva pieno diritto ai pasti, rifacendosi al contratto. Per almeno vent'anni ha svolto il ruolo di cappellano in ospedale, consumando quotidianamente i pasti nella mensa. L'indagine fu più ampia, coinvolgendo dipendenti di Asp e di società esterne. Tutte le contestazioni si concentravano intorno alle ipotesi di furto. Una vicenda che si chiude e “che ha causato a don Filippo Salerno un grande dolore”, fanno sapere i difensori. “Ringrazia i magistrati che lo hanno giudicato e che hanno compreso fino in fondo le sue ragioni e la totale assenza di elementi di colpevolezza a suo carico”, aggiungono.