Gela. I vertici dell’Asp a Palazzo di Città. Ieri, i manager hanno avuto un lungo incontro con il commissario Rosario Arena. Il colonnello nominato dal presidente della Regione ha voluto vederli per fare un primo quadro dell’attuale stato della sanità locale. Un comparto che non gode affatto di buona salute, con i continui tagli che hanno alimentato il malcontento di utenti, costretti a diventare nomadi in cerca di strutture in altre province. Due settimane fa, cittadini e associazioni sono scesi in piazza per rivendicare l’attivazione della senologia all’ospedale Vittorio Emanuele. “Ho voluto fortemente quest’incontro – dice Arena – perché mi interessa capire come la sanità locale risponda ai bisogni, soprattutto di chi non ha possibilità, degli ultimi. Non bisogna lasciare indietro nessuno”.
In municipio, è arrivata il commissario straordinario dell’Asp Maria Grazia Furnari, oltre ai manager locali (compreso il direttore sanitario del Vittorio Emanuele Luciano Fiorella). “Volevo conoscere la situazione effettiva dei vari reparti e dei servizi che mancano”, spiega ancora Arena. Non è da escludere che il commissario possa riferire direttamente al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore Ruggero Razza. Dopo il vertice con il management dell’Asp, Arena ha nuovamente riunito tutti i dirigenti del municipio per una nuova verifica. Le emergenze rimangono tante e non sono di semplice soluzione.
Cambiano i direttori d’orchestra, ma la musica segue sempre lo stesso spartito. L’offerta di servizi continua a fare acqua sempre più consistente, ma il produttore, anche per tramite suoi delegati di fiducia, continuano a sostenere miglioramenti. Ma se chi è demandato ufficialmente a fare verifiche, si appoggiare e semplici cittadini con competenze maturate nei trascorsi lunghi anni di servizio, potrebbe prendere reale visione di quello che può essere il degrado costante dell’offerta decantata. Ma da quello che è rilevabile dai loro interventi, si tratta solo di “chiacchiere e tabaccheria i lignu, con la speranza che il cittadino che si lamenta, passi a miglior vita. I servizi no sono carenti solo per le fasce deboli, in quanto è tutto il territorio da considerare come tale. No ci sono giustificazioni che tengano. Ma questo concetto è già stato edpresso; solo che chi li esprime, potendo far rilevare le reali e tragiche carenze, viene oscurato nelle sue osservazioni. Ah dura terra, perché non t’apristi.
Non credo proprio che ancora il presidente della regione e l assessore abbiano bisogno di venire a conoscenza della criticita della sanita locale ferma all anno zero. Il grado di civilta di una societa si misura nel modo in cui la politica si prende cura dei propri ammalati.