Gela. Un rinvio, richiesto da uno dei difensori per un concomitante impegno professionale, sposta al prossimo maggio le attività previste in udienza preliminare rispetto ai fatti oggetto dell’indagine sulla destinazione delle royalties estrattive. Secondo i pm della procura, a Palazzo di Città sarebbe stata una costante usare i fondi versati dalle compagnie del settore per coprire la spesa corrente e i debiti fuori bilancio, eludendo la normativa in materia che invece stabilisce vadano a sostenere interventi di sviluppo del territorio. Il periodo valutato con attenzione è quello compreso tra il 2015 e il 2019. Sotto esame pure i rendiconti approvati nei relativi esercizi finanziari. Diversi imputati sono pronti a rendere interrogatorio per chiarire le loro posizioni. La procura ha già prodotto ulteriori atti che riguardano prevalentemente l’attuale fase amministrativa. Quello delle royalties continua ad essere un capitolo sempre attuale. L’Ars ha approvato la legge finanziaria che prevede per i Comuni costieri, a partire da Gela, l’incasso delle somme che saranno versate da Enimed per il vasto progetto sul gas “Argo-Cassiopea”. Il governo Schifani, inoltre, ha voluto blindare la proroga della norma che permette, in deroga, di destinare i fondi royalties a voci differenti da quelle previste dalla disciplina.
Le contestazioni vengono mosse all’attuale sindaco Lucio Greco, al suo predecessore Domenico Messinese e all’ex commissario Rosario Arena. Ci sono gli ex assessori che si occuparono del settore bilancio e di quello dell’ambiente, Fabrizio Morello, Grazia Robilatte e Danilo Giordano. Nel procedimento, l’ex dirigente del settore finanziario Alberto Depetro che lasciò il Comune due anni fa quando iniziava a maturare una crisi decisamente pesante, poi sfociata nel dissesto. Difese e imputati escludono irregolarità contabili e penali. Accuse mosse infine ai professionisti che negli anni ricoprirono incarichi nel collegio dei revisori dell’ente comunale. Per la procura, avrebbero avallato il mancato rispetto “del vincolo di destinazione delle royalties”. Si tratta di Maria Assunta Cattuto, Graziano Ponzio, Salvatore Corso, Carmela Ficara, Giuseppe Nicoletti e Pietro Gioviale. Gli imputati sono rappresentati dai legali Flavio Sinatra, Antonio Gagliano, Salvo Macrì, Davide Ancona, Gualtiero Cataldo, Maria Platania, Venere Salafia, Sandra Amarù e Antonio Palmieri.