Gela. Così come già deciso per gli altri imputati (oltre venti), anche per il quarantunenne gelese Mirko Salvatore Rapisarda è stato disposto il rinvio a giudizio. Risponderà all’unica contestazione mossagli, davanti ai giudici del tribunale di Agrigento. Fu infatti coinvolto nell’inchiesta “Piramide”. Secondo gli investigatori, avrebbe avuto contatti con alcuni agrigentini per la droga. Ricostruzione che ha sempre escluso. La sua posizione era stata sottoposta ad uno stralcio tecnico. La difesa, rappresentata dall’avvocato Salvo Macrì, non ha optato per riti alternativi: cercherà di chiarire ciò che riguarda il quarantunenne proprio nel corso del dibattimento.
Rapisarda, negli scorsi mesi, è stato raggiunto da provvedimento restrittivo, con la custodia in carcere, per un altro blitz, quello ribattezzato “Ianus”. E’ considerato vicino ai gruppi di mafia che avrebbero gestito l’affare delle sostanze stupefacenti sul territorio.