Inchiesta Ipab Aldisio, difese respingono accuse: chieste condanne nel giudizio abbreviato

 
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Gela. La richiesta di rinvio a giudizio per le posizioni dei principali coinvolti nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione dell’Ipab Aldisio era già stata formalizzata nel corso della precedente udienza, dal pm Luigi Lo Valvo. Questa mattina, è toccato ai difensori degli imputati, che non hanno optato per riti alternativi. Hanno nuovamente respinto le pesanti contestazioni, riferite ai loro assistiti, gli avvocati Giacomo Ventura, Valentina Lo Porto e Ruggero Razza. Sono davanti al gup, l’ingegnere Renato Mauro (riferimento principale della società “La Fenice” che ottenne l’affidamento di diverse aree della casa di riposo di Caposoprano), l’ex presidente del cda don Giovanni Tandurella e gli allora consiglieri comunali Sandra Bennici (dirigente di Fratelli d’Italia) e Salvatore Scerra (uscito dal partito e candidato a sindaco alle scorse amministrative). Per loro, la procura ha già insistito per il processo. I difensori, invece, escludono irregolarità e presunte ipotesi di reato, come la corruzione, rispetto ai rapporti tra la società “La Fenice” e la struttura pubblica. Una delle figure sulle quali si concentrò l’inchiesta è quella di don Tandurella, al quale vengono addebitate contestazioni pure rispetto a consistenti somme che avrebbe drenato per finalità personali. Tra i difensori, nel corso della prossima udienza toccherà agli avvocati Giovanna Zappulla e Flavio Sinatra.

Il pm Lo Valvo ha invece indicato condanne per i coinvolti che hanno optato per il giudizio abbreviato. Sono state formalizzate richieste di pena fino a due anni. Secondo il pm, vanno condannati il notaio Andrea Bartoli, Giovanni Tirrito, Rosario Moscato, Anna Rita Tandurella, Benedetto Decaro, Giovanni Decaro e Denny Decaro. Nel giudizio c’è inoltre la società “La Fenice”. Sono imputati ancora Matteo Vella, Francesca Mendola e Maria Palumbo. Gli avvocati Liliana Bellardita e Giuseppe Fiorenza assistono le parti civili, soprattutto ospiti dell’Ipab e loro familiari. Tra i legali di difesa, gli avvocati Filippo Spina, Francesco Incardona, Elio Lembati e Maria Alba Nicotra. In aula, probabilmente per la decisione, si tornerà a dicembre.

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