Gela. Confermate quasi in blocco dalla Corte d’appello di Caltanissetta le sentenze di condanna già emesse, in primo grado, nei confronti di alcuni coinvolti nell’inchiesta “Golden boys”. Un’indagine partita da una serie di furti, messi a segno in città e in altri comuni siciliani. Venne scoperta una banda di giovani, capace di colpire con molta frequenza e interessata soprattutto all’oro. L’unica modifica è arrivata per il romeno Catalin Toma. I giudici nisseni hanno fatto cadere almeno una delle contestazioni, emettendo un verdetto meno pesante rispetto ai quattro anni e quattro mesi inferti in primo grado. Sono stati confermati invece i pronunciamenti per Roberto Asmetto (due anni e due mesi di reclusione), Francesco Caci (tre anni e due mesi) ed Eugenio Sollami (un anno e quattro mesi per un episodio di ricettazione).
I difensori di tutti gli imputati, gli avvocati Davide Limoncello, Giovanni Bellino, Stefania Valente e Giuseppe Smecca, anche nel corso del giudizio d’appello hanno respinto le tesi d’accusa, escludendo il coinvolgimento degli imputati negli episodi che gli venivano contestati. Ad eccezione della riduzione di pena per Toma, la sentenza di primo grado è però stata confermata, come chiesto dalla procura generale.