Gela. Nonostante l’emergenza Coronavirus e le attività processuali praticamente paralizzate, arriva una durissima decisione nei confronti dei coinvolti nell’inchiesta antimafia “Extra fines”. Condanne per oltre centotrenta anni di detenzione sono state decise dal gup del tribunale di Caltanissetta. Il sessantenne Salvatore Rinzivillo, ritenuto il nuovo capo del gruppo di mafia, è stato condannato a venti anni di carcere. Il gup, al termine del giudizio abbreviato scelto dalle difese, ha emesso decisioni molto più pesanti rispetto alle richieste avanzate dai pm della Dda di Caltanissetta. Non c’è stato il riconoscimento di attenuanti e le ricostruzioni fornite dalle difese non hanno convinto. L’ultimo a concludere, con un intervento protrattosi per diverse ore è stato il legale Giovanni Lomonaco, che ha perorato la causa dei suoi assistiti. Tredici anni e quattro mesi sono stati imposti all’avvocato Giandomenico D’Ambra, ritenuto vicino a Rinzivillo, che avrebbe intrecciato una serie di affari a Roma. Dodici anni e dieci mesi di reclusione per Ivano Martorana, ritenuto referente di Rinzivillo in Germania, soprattutto per il traffico di droga. Undici anni a Gaetano Massimo Gallo e due anni e otto mesi a Giuseppe Flavio Gallo (nei suoi confronti il pm aveva chiesto l’assoluzione). Dieci anni e otto mesi ciascuno, inoltre, a Filippo Giannino, Emanuele Romano, Alessandro Romano, Aldo Pione e Rosario Pione. Dieci anni al carabiniere Marco Lazzari e a Rolando Parigi.
Sono tutti ritenuti presunti fiancheggiatori di Rinzivillo, che dopo aver ricevuto il comando della famiglia dai fratelli ergastolani Antonio Rinzivillo e Crocifisso Rinzivillo avrebbe ripreso a tirare le fila degli interessi economici. Sono state ricostruite imposizioni estorsive e legami illeciti, che hanno poi portato all’operazione. L’inchiesta “Extra fines” si è dipanata in più tronconi investigativi, giunti fino nella capitale. Le difese si preparano ad impugnare la sentenza. Gli imputati sono rappresentati dai legali Roberto Afeltra, Cristina Alfieri, Francesco Enia, Giuseppe D’Acquì, Rocco Guarnaccia, Giovanni Lomonaco, Michele D’Agostino, Umberto Goffi, Angelo Pacchioni, Patrizio Mercadante, Domenico Mariani, Giuseppe Minà, Francesco Maggiolini e Pierpaolo Dell’Anno.