Gela. Eccezioni che toccano i capi di imputazione, ma anche la produzione di ulteriori documenti. Su questi punti, il gup del tribunale di Caltanissetta, Graziella Luparello, si è riservata di decidere. Si tratta di richieste avanzate dalle difese degli imputati, coinvolti nell’inchiesta “Camaleonte”, che si è concentrata sui presunti rapporti tra gli imprenditori del gruppo Luca e ambienti della criminalità organizzata. I legali degli imprenditori hanno proposto le eccezioni, anche rispetto alla possibile inutilizzabilità di dichiarazioni rese da uno dei collaboratori di giustizia, che avrebbe dato elementi agli inquirenti. Un’ampia memoria, correlata da documentazione, è stata prodotta dalla difesa del funzionario di polizia, Giovanni Giudice, accusato di aver favorito gli imprenditori. Il legale che lo rappresenta, l’avvocato Giacomo Ventura, ha chiesto di poter sentire testimoni, ritenuti decisivi rispetto alle contestazioni che vengono mosse al poliziotto, che ha sempre respinto ogni addebito.
Anche su queste richieste, il gup scioglierà la riserva, nel corso della prossima udienza. I pm dell’antimafia, a loro volta valuteranno gli atti. Le accuse sono mosse a Salvatore Luca, Rocco Luca, Francesco Luca, Francesco Gallo, Concetta Lo Nigro, Emanuela Lo Nigro, Maria Assunta Luca. Davanti al gup, c’è un altro funzionario di polizia, Giovanni Arrogante, a sua volta accusato di essersi messo a disposizione degli imprenditori. L’accusa è sostenuta dai pm della Dda di Caltanissetta, Nadia Caruso e Pasquale Pacifico. Gli imprenditori sono difesi dai legali Carlo Taormina, Antonio Gagliano, Filippo Spina, Carmelo Peluso, Luigi Latino, Fabio Fargetta, Michele Ambra, Emilio Arrogante, Marina Giudice e Alessandro Diddi.