Gela. Era stato arrestato in Veneto, dove risiede per motivi di lavoro. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno però accolto il ricorso presentato dai legali del trentenne Gianfranco Vasile, nelle scorse settimane coinvolto nel blitz “Boomerang”. E’ accusato di aver avuto un ruolo nel giro di spaccio, che sarebbe stato organizzato da Giacomo Gerbino e Salvatore Gambino. E’ stata disposta la scarcerazione. Avrà solo l’obbligo di dimora nelle province di Venezia e Treviso. Subito dopo l’arresto, davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. I legali che lo rappresentano, gli avvocati Grazio Ferrara e Luigi Di Natale, hanno però escluso un suo coinvolgimento nel presunto traffico di droga, che avrebbe avuto come collegamenti privilegiati fornitori catanesi e vittoriesi. Questa mattina, è stato discusso anche il ricorso presentato dalla difesa di Salvatore Biundo. E’ considerato un corriere, usato per trasportare droga, acquistata anche fuori dal territorio gelese. L’avvocato Salvo Macrì, che lo rappresenta, ha impugnato il provvedimento di custodia cautelare in carcere. I giudici del riesame, ad inizio mese, hanno disposto la scarcerazione di altri coinvolti. Sono sottoposti agli arresti domiciliari, Rocco Carfì (difeso dai legali Tommaso Vespo e Francesco Salsetta), Giuseppe Celona (rappresentato dall’avvocato Cristina Alfieri) e Gaetano Renna (difeso dall’avvocato Vittorio Giardino).
Ordinanza annullata per Giuseppe Iapichello (difeso dall’avvocato Davide Limoncello), Emanuele Iapichello (difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio), Carmelo Pelligra (rappresentato dall’avvocato Paola Carfì) e Salvatore Piva (difeso dall’avvocato Raffaela Nastasi), che sono tornati in libertà. I provvedimenti sono stati confermati per i presunti capi Gerbino e Gambino e per Bartolomeo Palmieri. L’inchiesta ha coinvolto Fortunato Vella, Giovanni Tumino, Salvatore Raniolo e Virgilio Terranova, ritenuti i collegamenti lungo l’asse Catania-Vittoria.