Gela. E’ un secondo filone d’indagine scaturito dalla morte dell’operaio Rocco Iacona, deceduto cinque anni fa all’interno della discarica Timpazzo. I coinvolti dovranno presentarsi davanti al gup ad inizio febbraio. E’ stata fissata l’udienza preliminare. Tra le contestazioni, c’è l’omicidio colposo. Per gli stessi fatti, è già a processo un altro operaio, Graziano Alecci. Stava manovrando la pala meccanica che travolse Iacona, mentre tentavano di sbloccare un furgone rimasto impantanato in una delle aree del sito di conferimento. Secondo i pm della procura, ci furono irregolarità e violazioni delle norme in materia di sicurezza. Il furgone non era in condizioni idonee e anche le manovre condotte sono state ritenute del tutto estranee alla disciplina in materia di sicurezza.
Ci sarebbero state omissioni, secondo le contestazioni, da parte dei tecnici incaricati del monitoraggio sulle attività. Il procedimento bis si è esteso anche agli ex vertici dell’Ato rifiuti, che allora gestiva la discarica, e agli imprenditori delle aziende impegnate nei servizi interni al sito. L’udienza preliminare è stata fissata per Carmelo Lanzarone, Filippo Indorato, Giuseppe Morello, Nunzio Lipomi, Vincenzo Greco, Sergio Montagnino, Giuseppe Panebianco, Ruben Gianporcaro, Manuela Greco e Daniele D’Aquila. L’altro procedimento, già avviato davanti al giudice Miriam D’Amore, è allo stato sospeso in attesa di capire se ci siano le condizioni per la riunione. Per Iacona non ci fu nulla da fare. Morì sul colpo, a causa delle gravissime ferite riportate. Venne travolto dalla pala meccanica, forse a causa di un errore di manovra. Per la procura, quanto accaduto sarebbe stata la conseguenza di norme di prevenzione violate. Il furgone si impantanò in una zona diversa da quella di cantiere. La vittima aveva già concluso il suo turno ma proprio per cercare di recuperare il furgone partecipò alle manovre, avendone la peggio. I familiari di Iacona sono parti civili nel procedimento a dibattimento (assistiti dai legali Carmelo Tuccio e Vittorio Giardino). Alecci è invece difeso dal legale Giuseppe Cascino. I dieci imputati toccati dal secondo filone d’indagine sono invece rappresentati dagli avvocati Antonio Gagliano, Angelo Cafà, Maria Licata, Davide Anzalone, Giuseppe Dacquì, Alessandro Geraci, Laura Geraci e Fabio Fargetta.