Inchiesta antimafia “Leonessa”, stidda a Brescia: davanti al gup chieste sei condanne

 
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Gela. Per i pm dell’antimafia di Brescia, non ci sono dubbi sull’esistenza di un gruppo criminale, vicino alla stidda, che aveva fatto base in Lombardia, anche gestendo un giro milionario di false compensazioni fiscali. Mentre la scorsa settimana, è partito il dibattimento, davanti al collegio penale del tribunale bresciano, oggi invece sono state chieste sei condanne. Gli imputati, giudicati dal gup, hanno scelto il rito abbreviato. In questa costola del procedimento, sono imputati Giuseppe Tallarita, Francesco Scopece, Giuseppe Nastasi, Luca Verza, Salvatore Sambito e Roberto Raniolo. Per le accuse, sarebbero stati vicini al gruppo criminale individuato dagli investigatori. Rispetto agli altri presunti complici, hanno deciso di essere giudicati con un rito alternativo. Dai banchi dell’accusa è arrivata la richiesta di condanna per tutti. Ad inizio aprile, toccherà alle difese replicare.

La decisione del gup arriverà, probabilmente, entro fine aprile. Nell’indagine, sono state coinvolte oltre cento persone, compresi diversi imprenditori del nord Italia, che avrebbero usufruito dei servizi fiscali illeciti del consulente Rosario Marchese e degli uomini a lui più vicini. Marchese è a processo per gli stessi fatti. Gli inquirenti dell’antimafia hanno inoltre ricostruito minacce e danneggiamenti, addebitati al gruppo, che pare avesse scelto la zona di Brescia come base logistica.

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