Gela. Alcune posizioni, a seguito di giudizio immediato, sono arrivate a dibattimento. Per altri imputati, compresi i principali riferimenti dello spaccio di droga in città, almeno stando alle risultanze dell’inchiesta “Smart working”, è stata invece fissata l’udienza preliminare. I coinvolti, raggiunti da provvedimento sul finire dello scorso anno, dovranno presentarsi davanti al gup del tribunale a settembre. Le attenzioni principali dei poliziotti del commissariato e dei pm della procura si concentrarono su Giacomo Tumminelli e su Francesco Scicolone (negli scorsi giorni coinvolto pure nel blitz della guardia di finanza). Le loro abitazioni, pure durante la fase dell’emergenza Covid, pare fossero centrali importanti per lo spaccio di droga, soprattutto cocaina. Rispondono alle contestazioni insieme a Giovanni Bonelli, Marco Ferrigno e Salvatore Azzarelli.
Gli investigatori, anche in questo caso, ricostruirono contatti con i clienti e cessioni di sostanze stupefacenti, praticamente quotidiane. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Davide Limoncello, Rosario Prudenti e Cristina Alfieri.