Inchiesta “Agorà”, un traffico di reperti archeologici: assolto Mondello

 
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Gela. Diversi anni fa, venne coinvolto nell’inchiesta “Agorà”, perché accusato di aver fatto parte di un gruppo, attivo nella compravendita di reperti archeologici, trafugati da siti del territorio. Per il sessantaquattrenne Rocco Mondello, che ormai da tempo vive in Germania, è arrivata una decisione di assoluzione. L’ha pronunciata il giudice Martina Scuderoni, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale. La posizione di Mondello era stata stralciata rispetto a quelle degli altri presunti complici, in totale venti imputati. Questioni legate a rogatorie tra Stati, indussero a procedere separatamente. Al termine della requisitoria, il pm Gesualda Perspicace ha chiesto la condanna ad un anno e nove mesi di reclusione, con l’accusa di ricettazione. Ha ritenuto provate le responsabilità dell’imputato. La difesa, sostenuta dall’avvocato Angelo Cafà, valutando gli elementi investigativi e gli atti, ha invece spiegato che non è mia emersa la certezza di contatti tra Mondello, che vive appunto in Germania, e gli altri coinvolti nell’inchiesta “Agorà”. Anche sui reperti sequestrati dagli investigatori, non furono effettuati gli accertamenti tecnici necessari. Ha ripercorso i fatti, soffermandosi sull’imputato.

Lo stesso Mondello ha sempre parlato di una conoscenza con alcuni degli altri coinvolti, ma solo per ragioni lavorative. Il giudice ha disposto l’assoluzione, con la formula “perché il fatto non sussiste”. Mondello, successivamente, insieme ad altri coinvolti nell’indagine “Agorà”, è stato interessato dall’inchiesta “Demetra”, sempre riferita ad un presunto traffico di reperti archeologici.

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