Incendio bar “Lory”, a Botta revocati anche i domiciliari: perito ha escluso compatibilità con video

 
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L'incendio è stato bloccato sul nascere

Gela. Il perito incaricato dai pm della procura, dopo l’esperimento giudiziale, ha escluso che l’uomo ripreso dai sistemi di videosorveglianza della zona di Caposoprano, intento ad appiccare le fiamme al bar “Lory”, possa essere il trentottenne Giovanni Botta. Conclusioni messe nero su bianco dall’esperto e che hanno indotto il gip ad accogliere la richiesta della difesa, revocando anche gli arresti domiciliari all’indagato. Botta, quindi, non verrà più monitorato con il braccialetto elettronico e avrà solo l’obbligo di firma. Era stato arrestato dai poliziotti del commissariato negli scorsi mesi, con l’accusa di aver incendiato l’ingresso dell’esercizio commerciale. Per i pm, inoltre, sarebbe responsabile della tentata estorsione ai danni dei titolari. Accuse sempre respinte dall’indagato e dal difensore, l’avvocato Filippo Spina. Inizialmente, il riesame aveva revocato la detenzione in carcere, imponendogli i domiciliari con il braccialetto elettronico. L’esperimento giudiziale, che ha consentito di ricostruire la dinamica dei fatti, con Botta accompagnato nuovamente sul luogo, ha però indotto il perito ad escludere qualsiasi sua corrispondenza fisica con l’uomo ripreso nei video.

“Non compatibilità per fattezze fisiche tra il soggetto ritratto nel filmato documentante l’avvenuto danneggiamento e l’indagato”, così è stato scritto nelle conclusioni. “I predetti confronti – si legge ancora nella relazione – hanno permesso di stabilire che l’indagato sia più alto e più magro del soggetto che è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza durante le fasi del danneggiamento seguito da incendio avvenuto la notte del 20 ottobre 2018”.

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