Gela. Temperature elevate, venti di scirocco e in molti casi anche la mano dell’uomo, sono tutti fattori di altissimo pericolo per il territorio. La ripresa degli incendi è stata repentina, ma i vigili del fuoco non riescono ad avere tutte le necessarie risorse, anzitutto in termini di personale. Un allarme che viene lanciato direttamente dai rappresentanti sindacali della Fns Cisl, Diego Motisi, Rosario Raitano e Francesco Sinatra. “Le condizioni metereologiche degli ultimi giorni, l’eccezionale ondata di caldo torrido, i venti di scirocco dall’Africa, hanno aperto purtroppo la stagione degli incendi estivi e, da subito, i vigili del fuoco sono in grande difficoltà per soddisfare e far fronte alle numerose richieste di intervento a causa delle carenze di personale nei comandi, senza fondi per programmare squadre aggiuntive nè fondi per richiami di personale in straordinario e Vvd, per non parlare della mancata attivazione della convenzione Aib con la Regione che quest’anno manca all’appello. La stagione è iniziata – dicono i sindacalisti – e già si contano le prime vittime. Ad Agrigento, un decesso, e un altro in provincia di Enna. Le vittime si prodigavano per lo spegnimento di incendi che interessavano i loro fondi. Numerosi autoveicoli vanno incontro ad incidenti a causa delle sterpaglie e ingenti danni ambientali ovunque e siamo solo all’inizio. Oltre al danno, pure la beffa. A fronte di un accordo di collaborazione per l’anno 2021 tra il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile per l’attivazione di un presidio antincendio temporaneo. Presso il centro di accoglienza di Pian del Lago di Caltanissetta, lo stesso ad oggi non è stato ancora attivato, non per colpa riconducibile ai vigili del fuoco. Nella notte tra sabato e domenica, a seguito di tafferugli gli ospiti hanno appiccato un incendio all’interno della struttura che ha tenuto impegnate due squadre ordinarie di vigili del fuoco e un’autoscala per oltre quattro ore. Insomma, se Lampedusa è la “porta” d’Europa per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti, le nostre provincie sono delle vere e proprie “stanze” con molti centri di accoglienza, dove non mancano ogni giorno problematiche che spesso richiedono il nostro intervento ma nessuno ne prende atto e si attiva, forse si attende un evento grave?”.
I sindacalisti fanno riferimento a fatti gravi, già segnalati, ma senza avere risposte dalle istituzioni preposte. “Eppure proprio al Dipartimento Centrale non risulta una carenza di personale turnista anzi, dai conteggi risulta addirittura un esubero di personale. Ma basterebbe fare un rapido conteggio delle piante organiche reali nei Comandi di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, ma anche nel resto della Sicilia – aggiungono – per far emergere la sofferenza di organico da tempo lamentata dalla Fns-Cisl e che proprio ora, e l’avevamo detto mette in crisi il sistema del soccorso alla popolazione. Com’è noto la Protezione Civile diffonde anticipatamente i bollettini meteo e il rischio di incendi, che vengono diffusi, anche a mezzo stampa. Non c’è una programmazione di squadre aggiuntive, di richiami di personale in straordinario, di personale discontinuo, non riusciamo a credere che non sono state predisposte risorse economiche per finanziare i piani emergenziali, per contrastare il rischio incendi, non è più tempo di improvvisare, ma anche e soprattutto bisogna garantire la sicurezza e la salute degli operatori del soccorso. Le squadre dei vigili del fuoco sono composte da cinque unità e non da quattro come spesso avviene. Ricordiamo che meno uomini in squadra equivale a meno sicurezza”. Viene ribadita la necessità di un intervento celere delle istituzioni, compresa la prefettura.