Gela. I pm della procura non hanno dubbi sulle responsabilità del quarantenne Salvatore Cascino, che un mese fa è stato arrestato dai poliziotti del commissariato, con l’accusa di aver danneggiato con il fuoco, per due volte, il panificio “Castellano” di via Legnano. Gli viene contestata anche la tentata estorsione, ai danni dei titolari. Nei suoi confronti è stato disposto il giudizio immediato, fissato per il prossimo maggio. Il quarantenne è attualmente detenuto. Subito dopo l’arresto, interrogato dal gip, ha ammesso di aver appiccato il fuoco ma ha negato la tentata estorsione. Gli incendi risalgono al novembre dello scorso anno. Nella seconda azione, collocò anche una bombola gpl davanti all’attività commerciale. Secondo il pm Antonio Scuderi, che ha coordinato le indagini, e i poliziotti, il quarantenne avrebbe preteso che i panificatori presi di mira acquistassero un immobile, in via Recanati, di sua proprietà. Il diniego avrebbe scatenato la reazione, pare favorita dal fatto che non seguisse più la cura farmacologica che gli era stata prescritta, durante la permanenza in una comunità terapeutica.
I titolari del panificio decisero inoltre di interrompere la fornitura di materie prime per prodotti da forno, che gli stavano assicurando. Cascino lavorava nello stesso settore. I poliziotti sono arrivati a lui, anche analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza. La difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, valuterà se richiedere un rito alternativo.