Gela. La mappatura delle aree incendiate, a ridosso e all’interno della zona protetta del Biviere, è stata richiesta dalla prefettura di Caltanissetta e dalla Regione. Sono stati gli operatori della Riserva Orientata a realizzarla, dopo aver visionato i siti deturpati dai roghi di rifiuti e sostanze pericolose. La “Terra dei fuochi” del Biviere, nonostante gli enormi ritardi, sembra essere sotto osservazione, anche da parte delle autorità preposte. Gli operatori della Riserva monitorano tutti i punti sensibili, ma evitare che le fiamme vengano appiccate ad ogni ora del giorno e della notte non è facile. Ad inizio settimana, un altro vasto rogo è stato segnalato alla nostra redazione. Anche in questo caso, le fiamme hanno rilasciato un’evidente nube, con sostanze che si disperdono in atmosfera.
Annualmente, come ha più volte denunciato Emilio Giudice della Riserva, i danni sono enormi e spesso le aree in disuso o anche i terreni coltivati vengono dati alle fiamme, per avere spazi ulteriori di pascolo. Una prassi ormai consolidata negli anni e favorita dall’assenza di controlli capillari. Diverse segnalazioni sono state inoltrate in procura e i magistrati hanno ascoltato Giudice, per avere ulteriori ragguagli.