Gela. Il tema degli incarichi esterni, in queste settimane, ha tenuto banco a Palazzo di Città e non solo. Quelli affidati per i progetti di “Qualità abitare” e “Rigenerazione urbana” hanno riportato in auge la questione dei criteri di selezione e della vicinanza dei professionisti individuati ai gruppi politici dell’attuale amministrazione e dell’opposizione. In giunta, in questo frangente, è arrivato un provvedimento che mette fine al sistema dell’elenco interno e del relativo regolamento per l’assegnazione di incarichi legali. Normalmente, sono quelli che pesano di più sulle casse del municipio e numericamente hanno una delle soglie maggiori, vista la notevole fetta di contenzioso giudiziario che grava sull’ente. La giunta ha deciso di “abrogare integralmente” il regolamento risalente al 2017 e nel corso del tempo rivisto o comunque aggiornato. Il segretario generale Giovanni Curaba ha posto una lunga serie di ragioni normative e giurisprudenziali che giustificano la decisione. Gli incarichi verranno quindi affidati direttamente con l’indicazione del professionista nelle delibere di giunta e seguendo una linea anche “fiduciaria”. Nel provvedimento varato favorevolmente, richiamando diversa giurisprudenza, viene precisato che l’incarico legale in quanto tale non può essere comparato ad un appalto. Le stesse linee guida dell’Anac, che condussero al regolamento, “hanno perso efficacia in quanto applicative di un testo normativo non più in vigore”. La tenuta degli elenchi dei legali è stata ritenuta gravosa e poco adatta ad uffici nei quali manca personale pure per le attività di aggiornamento. Tra gli altri punti, si richiama il nuovo codice dei contratti pubblici, che non assimila gli incarichi legali agli appalti salvo che non si tratti di affidamenti per “un complesso strutturato e stabile di prestazioni”.
Con la delibera approvata dalla giunta, viene di fatto limitato al minimo il criterio della rotazione tra professionisti. “Ai fini del conferimento dell’incarico di patrocinio legale, questo ente, oltre a far leva sulla fiduciarietà dell’incarico, terrà sempre conto di alcuni dati oggettivi di seguito descritti: a) se deve essere garantita la libertà di scelta dell’ente nel difendersi, è di tutta evidenza che la rotazione dei legali incaricati non è e non può essere una regola assoluta; b) a dover orientare, nella materia che qui interessa, le scelte dell’ente non è la necessità della rotazione, ma la necessità di considerare le situazioni concrete che di volta in volta vengono in considerazione”, così riporta la delibera approvata dal sindaco e dagli assessori.