Gela. Un giro di denaro che sarebbe transitato anche dalla sua società e avrebbe favorito le famiglie di cosa nostra. La condanna. Adesso, i giudici della Corte di Cassazione hanno pubblicato le motivazioni della decisione emessa nei confronti del trentaseienne Salvatore Cassarà. E’ diventata definitiva la condanna a cinque anni di reclusione. Cassarà, stando a quanto emerso dalle indagini condotte dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, avrebbe stretto un vero e proprio rapporto societario con i fratelli Palmeri, vicini ai clan della città, attraverso l’attività di acquisto e vendita di automobili. I giudici di cassazione, così, hanno confermato le accuse di estorsione ed elusione delle misure di prevenzione patrimoniali. Altre contestazioni, invece, erano cadute nei precedenti gradi di giudizio. E’ stato respinto il ricorso della difesa che, invece, mirava ad ottenere l’annullamento del verdetto emesso dalla Corte di appello di Caltanissetta nel novembre di due anni fa. Anche la procura generale ha chiesto di respingere il ricorso.