Gela. Se in Sicilia la percentuale media tumorale è inferiore del ventisette percento rispetto al dato nazionale, la tendenza s’inverte nell’area di Gela. La piaga tumori in città, infatti, preoccupa anche i ricercatori della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica che lanciano l’allarme.
La media regionale s’impenna nell’area locale sul fronte di patologie molto complesse d’affrontare. Così, l’emergenza si chiama tumore allo stomaco, al colon-retto, alla laringe, alla trachea, ai bronchi, ai polmoni, alla vescica, senza trascurare i linfomi non-Hodgkin. Insomma, Gela viene ritenuta un fulcro del possibile legame tra presenza industriale e aumento di patologie tumorali. Un fenomeno che riguarda, indifferentemente, uomini e donne. Adesso, però, ripercussioni potrebbero arrivare anche sul fronte dell’immunoterapia pediatrica.
“Per quel che riguarda il campo delle allergie – spiega il medico Antonio Rinciani – l’assessorato alla sanità regionale ha deciso di non rimborsare più l’immunoterapia specifica ai bambini, ovvero l’unica terapia che abbatte il corso della patologia cronica. Paradossalmente, solo chi se lo potrà permettere economicamente, avrà la possibilità di cambiare il proprio destino allergologico. Si sta creando sempre più una sanità d’elite”.