In raffineria entrano nuove aziende, cinquanta edili verso la Puccio impianti: il confronto in Confindustria

 
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Gela. Circa cinquanta lavoratori che, entro le prossime settimane, potrebbero definitivamente lasciare l’organigramma della Turco costruzioni per transitare in quello della Puccio impianti, azienda che ha appena ottenuto i contratti di ponteggiatura e coibentazione per conto di raffineria Eni.

I nuovi appalti. E’ questo uno dei primi effetti della fase di rinnovo degli appalti banditi proprio dal gruppo Eni. Nelle scorse ore, un primo confronto si è tenuto nella sede di Confindustria Centro Sicilia. Al tavolo, c’erano gli imprenditori delle aziende, quelli appunto di Confindustria, le segreterie provinciali degli edili di Fillea, Filca e Feneal, oltre ai manager Eni. Il passaggio, quindi, dovrebbe essere indolore, almeno per i cinquanta operai che il gruppo Turco impiegava proprio nel settore ponteggi e coibentazioni. I segretari provinciali delle sigle edili Francesco Cosca, Francesco Iudici e Dathan Di Dio hanno soprattutto l’interesse ad assicurare che l’occupazione venga mantenuta, in una fase di forte instabilità per l’indotto di raffineria. Sia la Turco Costruzioni che l’Edilponti, le due aziende principali dell’indotto edile in fabbrica, manterranno comunque altri contratti che non dovrebbero causare particolari scossoni occupazionali. Da tempo, ormai, i dipendenti delle due aziende sono sottoposti a contratti di solidarietà che permettono a tutti di lavorare, nonostante le ore comunque ridotte. A questo punto, saranno decisive le prossime settimane. I funzionari Eni dovranno dare il via libera all’area di cantiere da assegnare alla Puccio impianti che dovrà poi procedere alle assunzioni, in base alle commesse ricevute proprio da Eni.

Il caso dei guardia ai fuochi in prefettura. Intanto, le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil e quelle dei trasporti hanno ottenuto una convocazione dalla prefettura di Caltanissetta. Mercoledì prossimo, sul tavolo nisseno arriverà la vicenda degli operatori dell’antincendio al porto isola Eni. I guardia ai fuochi della società Archimede, infatti, chiedono certezze rispetto al loro futuro occupazionale dopo l’arrivo di una seconda azienda, che opera nello stesso settore, ovvero la palermitana Vigilanza Soccorso.

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