In prima linea contro Covid, operatori esclusi da parcheggio ospedale: “Discriminati dai vertici”

 
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Gela. Lottano quotidianamente contro il Covid e sostengono lunghi turni di lavoro, ma non possono accedere al parcheggio dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Un paradosso che tocca la gran parte del personale del nosocomio. Su disposizione della direzione sanitaria, i parcheggi limitrofi alla struttura spettano solo a pochi. Chi lavora per la direzione medica e i primari possono accedere, gli operatori invece devono pagare la sosta sulle strisce blu o tentare di trovare un parcheggio, spesso molto distante dall’ospedale. Una denuncia arriva dalle segreterie sindacali di Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fpl-Uil, Fsi-Usae e Fials. “Gli operatori tecnici e sanitari lavorano quotidianamente dentro il presidio ospedaliero – spiegano i segretari sindacali – e il nostro rammarico è per l’ennesima occasione mancata dall’amministrazione per dimostrare un minimo di riconoscimento nella gestione del capitale umano in un momento particolare che vede gli operatori impegnati in prima linea nella lotta contro il Covid-19”. Il parcheggio è stato riservato solo a pochi “eletti”. “Il personale che presta servizio ed è stato defenestrato dall’uso del parcheggio attiguo – aggiungono i sindacalisti – è costituito da operatori che effettuano turni di servizio h24 o h12, che quindi devono raggiungere le loro unità operative di appartenenza in tempi rapidi per dare il cambio ai colleghi del turno precedente”. Prima, devono perdere del tempo nella ricerca di un parcheggio oppure devono pagare abbonamenti per permettersi uno stallo di sosta

I sindacati, in una situazione di emergenza come quella attuale, parlano di “palese discriminazione”. L’area di sosta invece viene usata con modalità “personalistiche”, come fosse “proprietà privata”. Hanno scritto ufficialmente al management dell’Asp e chiedono che venga valutata la legittimità di un provvedimento che esclude buona parte del personale dall’uso del parcheggio.

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