In pochi conoscono questa parte della sua vita | Come Gela ha plasmato il destino di Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo visse la sua infanzia a Gela: esperienze che plasmarono il futuro premio Nobel. Scopri i luoghi e le emozioni che lo segnarono.

Nel 1907, un giovane Salvatore Quasimodo, futuro premio Nobel per la Letteratura nel 1959, iniziò la sua prima esperienza scolastica a Gela. La sua famiglia, originaria di Roccalumera, si trasferì temporaneamente nella città del Golfo quando il padre Gaetano, capostazione delle Ferrovie, fu destinato alla stazione di Gela.
Fu in questa città che Salvatore frequentò la prima elementare, lasciando tracce nella sua poetica come suggerito nelle liriche contenute in Acque e terre (1930), dove risuona il ricordo delle "terre" siciliane e del profondo legame col territorio.
Gela, tra scuola e ricordi: il giovane poeta in terra gelese
Gela, città antica dal glorioso passato greco, divenne teatro dell'infanzia di Quasimodo. A sei anni, nel 1907, il poeta si iscrisse alle scuole elementari, frequentate nella cittadina che allora si chiamava Terranova di Sicilia. Durante quei primi anni scolastici, cominciò a osservare il paesaggio, le case, il mare lontano, elementi che emergono nei suoi versi iniziali.
Il contesto sociale e culturale di Gela, con le sue chiese, il borgo antico e il fervore della vita quotidiana legata anche alla stazione ferroviaria, influenzò la sensibilità lirica del ragazzo.
Sebbene la permanenza a Gela durò solo fino al 1909, gli anni trascorsi tra quegli edifici e quelle strade lasciarono un'impronta indelebile, testimoniata dalle rievocazioni poetiche degli anni successivi, in cui la nostalgia delle siciliane "terre" e acque riaffiora potentemente (Acque e terre).