“In Enimed non c’è il rischio di esuberi…l’azienda deve chiarire su Prezioso K”, i sindacati chiedono un incontro

 
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Gela. “Quella del prossimo 15 settembre dovrà essere una vera riunione operativa. Bisognerà soprattutto capire quale futuro avrà il progetto della piattaforma Prezioso K”.

“L’indotto rimane un’incognita”. Il segretario provinciale delle Uiltec Maurizio Castania, come gli altri rappresentanti delle sigle sindacali dei chimici di Cgil e Cisl, attribuisce centralità assoluta al nuovo vertice fissato al Ministero dello sviluppo economico, soprattutto rispetto al prossimo destino di Enimed in città. “Allo stato attuale – spiega Castania – non c’è il rischio di esuberi in Enimed, ovviamente la grande incognita riguarda sempre l’indotto. L’attività in Enimed deve riprendere a pieno regime, di modo da assorbire anche una parte dell’indotto che non può essere utilizzata solo in raffineria”. Per questa ragione, soprattutto nel tentativo di valutare quali siano le intenzioni dei vertici di Enimed, i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec spingeranno per avere un incontro preliminare, che precederà il tavolo al Ministero dello sviluppo economico. Un vertice dello stesso tipo, già prima della pausa estiva, si è tenuto sulla questione della raffineria di contrada Piana del Signore. Allo stato attuale, i manager di Eni ed Enimed ribadiscono gli impegni assunti anche se il progetto Prezioso K è comunque condizionato all’esito del verdetto che verrà pronunciato dai giudici del Consiglio di Stato dopo il ricorso presentato da associazioni e Comuni contro le attività offshore di Eni.

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