Gela. Il capitolo degli atti finanziari continua a tenere banco a Palazzo di Città, in attesa di capire se una soluzione alternativa al dissesto possa concretizzarsi. Riunioni e contatti non mancano e la “pratica” è anche sul tavolo del presidente dell’assise civica Salvatore Sammito, a sua volta impegnato con interlocuzioni palermitane. Non sono mancati colloqui con la politica regionale. Il presidente, però, tiene d’occhio quanto sta accadendo tra gli scranni d’aula ed è certo che il cambio di guardia in giunta abbia determinato non pochi effetti. “L’atto di indirizzo che ieri la commissione bilancio ha presentato in aula ottenendo il voto favorevole dimostra che il sindaco non ha una maggioranza – dice Sammito – con questi numeri, i consiglieri che sostengono Greco possono solo sperare che l’opposizione voglia garantire l’approvazione di tutti gli atti fondamentali per la città e credo che questo avverrà. L’opposizione ha sempre dimostrato di agire in maniera responsabile. Una prova l’ha data consentendo che passasse la variazione da ottocentomila euro, destinata ai servizi sociali. Sono convinto che l’opposizione continuerà ad avere buonsenso. I numeri stanno dalla loro parte, questo è innegabile”. L’attuale blocco che non sta con il sindaco assorbe di fatto tutte quelle forze politiche di centrodestra che tracciano il vero perimetro di riferimento anche per Sammito, che non ha mai nascosto di rivedersi in quest’area. “L’attuale giunta è solo in parte politica – dice ancora – i tecnici scelti dal sindaco non hanno riferimenti in consiglio mentre il lato politico della giunta può contare su non più di sette consiglieri. I numeri sono questi e bisogna valutarli in quanto tali. L’opposizione ha la forza numerica per approvare ciò che vuole”. Quello delineato da Sammito, che non ha mai rinnegato l’alleanza storica con il sindaco Greco, è un confine politico sostanzialmente chiuso: l’opposizione ha i numeri in aula consiliare mentre gli alleati del primo cittadino devono vagliare con cura ogni mossa per non andare sotto nelle votazioni sugli atti. Il presidente è ancora più chiaro quando spiega che gli equilibri sono quelli usciti dalle settimane di trattative dopo l’azzeramento. “Il sindaco ha fatto un tentativo che però non è riuscito – aggiunge – probabilmente, avrebbe dovuto dare più ascolto a quello che gli suggerivano i suoi alleati. Si è fidato troppo di chi gli aveva promesso di riuscire ad ottenere l’appoggio di più forze di centrodestra. Questo non è accaduto e anzi la maggioranza ha perso pure “Una Buona Idea”. Devo dire che il primo cittadino ha aperto interlocuzioni con tutti i partiti di centrodestra. Però, non ci sono state le risposte attese. I numeri di oggi sono la diretta conseguenza di quello che è accaduto dopo l’azzeramento. Penso che se avesse seguito i consigli degli alleati non ci troveremmo in questa situazione politica”.
Il presidente del civico concesso, che alle scorse regionali ha corso sotto il simbolo di Forza Italia allestendo una campagna elettorale in quasi totale autonomia, ribadisce però che l’unico orizzonte politico, anche per il futuro, continuerà ad essere quello di centrodestra. “Anzitutto voglio completare il mandato che sto svolgendo – conclude – dopo, farò le mie valutazioni. Anche se dovessi decidere di proseguire l’impegno politico per la città lo farei sempre nel centrodestra. Le prossime amministrative saranno un’altra partita”.