Gela. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta ne chiedono il rinvio a giudizio, dopo aver chiuso le indagini. Le richieste di assunzione. Adesso, il trentaseienne Davide Nicastro dovrà presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe imposto la propria assunzione a diversi imprenditori edili locali, lungo un arco temporale di almeno quattro anni. Per gli inquirenti, però, si sarebbe trattato solo di una copertura. Davide Nicastro, infatti, è stato considerato, soprattutto in passato, vicino al gruppo della nuova stidda. Peraltro, da quanto emerge, dopo aver ottenuto l’assunzione alle dipendenze degli imprenditori finiti al centro della vicenda, si sarebbe solo saltuariamente presentato sul posto di lavoro. Difeso dall’avvocato Maria Concetta Di Stefano, anche in fase di indagine, ha respinto le accuse, sostenendo di aver prestato regolarmente la propria attività lavorativa. Una ricostruzione che non ha convinto i magistrati della Dda nissena. Gli inquirenti ritengono che si sia trattato di vere e proprie imposizioni ai danni degli imprenditori che, se non avessero accettato, avrebbero potuto rischiare eventuali ripercussioni. A fine gennaio, sarà il giudice dell’udienza preliminare del tribunale nisseno a decidere sulla fondatezza delle accuse. Alcuni degli imprenditori che sarebbero stati costretti ad assumere Nicastro sono pronti a costituirsi parte civile, rappresentati dall’avvocato Maurizio Scicolone.