Gela. I manager di Eni hanno inserito il progetto tra le priorità per il sito locale della green refinery e l’avvio della produzione è fissato, da cronoprogramma, entro il prossimo anno. L’iter autorizzativo per l’impianto biojet era già partito a livello ministeriale. A Palazzo di Città, invece, lo sportello Suap dell’assessorato allo sviluppo economico ha rilasciato il via libera per i primi lavori di realizzazione delle fondazioni dell’impianto. La richiesta, lo scorso anno, era stata inoltrata dai vertici di raffineria e i funzionari del Suap hanno concluso la fase di verifica. Tutti gli enti preposti hanno rilasciato pareri favorevoli. La multinazionale, anche in altri siti italiani, sta investendo molto sui carburanti sostenibili per il trasporto aereo. I cosiddetti Saf vengono considerati l’alterativa necessaria per abbattere le emissioni. Con l’impianto locale l’azienda intende incrementare la produzione da immettere sul mercato. L’obiettivo, già due anni fa, veniva indicato in “ulteriori 150 mila tonnellate-anno di Saf al 100 per cento da materie prime rinnovabili, in grado di soddisfare il potenziale obbligo del mercato italiano per il 2025”.
Il provvedimento unico rilasciato dal Suap è un primo tassello per arrivare all’avvio vero e proprio dei cantieri, atteso anche per assicurare la collocazione di personale dell’indotto della multinazionale. Il sistema biojet, nei programmi di Eni per il sito locale, si affianca all’investimento sul gas dei giacimenti “Argo-Cassiopea” (che assorbe la parte più consistente degli stanziamenti già indicati nel protocollo del 2014).